La risposta è NO: gli studi chiariscono che l'acqua clorata delle piscine se correttamente trattata indebolisce il virus.
Il Covid-19 è un virus avvolto di una fragile membrana lipidica esterna. I virus avvolti sono più facili da eliminare: la membrana, infatti, li rende meno stabili nell'ambiente e soprattutto più sensibili agli ossidanti, come il cloro. Secondo quanto affermato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, i metodi di trattamento dell'acqua che utilizzano filtrazione e disinfezione con cloro sono ritenuti in grado di inattivare il virus.
Una concentrazione di cloro libero ≥0.5 mg/l ed un livello di pH <8,0 nell'acqua sono sufficienti per uccidere i virus avvolti come il COVID-19.
Nell'acqua delle piscine la concentrazione prevista dalle norme vigenti è di 0,7 e 1,5 mg/l di cloro libero e 7,2≥7,6 di pH.
Un'azione di indebolimento della carica infettante del virus è data anche dall'evaporazione dell'acqua clorata che, anche a breve distanza dalla superficie, sarebbe in grado di limitare il rischio di propagazione del virus.
Ciò significa che con un livello di cloro libero di ≥ 0,5-1 mg/l l'acqua non solo è sanificata, ma è anche un potenziale sanificante per contrastare eventuali virus o germi che possono essere immessi nella stessa.
La stessa valutazione è stata fatta anche dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), riferimento nazionale USA per l'applicazione della prevenzione e del controllo delle malattie, che scrive: «Non ci sono prove che la COVID19 possa essere diffusa all'uomo attraverso l'uso di piscine, vasche idromassaggio o spa o parchi giochi acquatici. Il corretto funzionamento degli impianti, la manutenzione e la disinfezione (ad es. con ipoclorito di sodio) di piscine, vasche idromassaggio o spa e parchi giochi acquatici dovrebbero inattivare il virus che causa la COVID-19».
Le piscine, quindi, se gestite rispettando tutte le disposizioni previste dalla normativa vigente sono un luogo sicuro.
Riguardo ai requisiti dell'acqua di vasca, da sempre raccomandiamo l'automazione di tutte e tre le fasi di controllo dei valori attraverso l'adozione di centraline elettroniche.
In particolare nelle piscine pubbliche, per amplificare lo spettro della disinfezione, è altamente auspicabile l'uso dei raggi UV in combinazione con il dosaggio elettronico del cloro e del pH.
Consigliamo anche l'installazione di un display per la visualizzazione dei valori chimici, in modo che gli utenti siano costantemente informati sulla qualità dell'acqua.